L’Accordo di Parigi del dicembre 2015, adottato durante la
Conference of the Parties 21, definisce un piano d’azione globale per limitare il riscaldamento terrestre al di sotto dei 2 ºC. La domanda di energia globale è stimata in crescita, con un aumento del 18% al 2030. La crescita attesa al 2030 è tuttavia pari alla metà di quella registrata negli ultimi 15 anni e la relazione tra PIL e domanda energetica si sta indebolendo.
L’efficienza energetica avrà sempre più un ruolo chiave: nel 2015, nonostante il basso costo dell’energia, l’intensità energetica globale è migliorata di 1,8% (circa il doppio della media dell’ultimo decennio), contribuendo positivamente alla riduzione della crescita di emissioni di CO2. Anche le fonti rinnovabili hanno un ruolo centrale per contenere la crescita di emissioni. La continua riduzione dei costi delle rinnovabili nel settore elettrico e dei sistemi di accumulo, insieme all’adeguamento delle reti, sosterrà la loro continua diffusione.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, in coerenza con il Protocollo di Kyoto e in anticipo rispetto all’Accordo di Parigi, si è data degli obiettivi sfidanti in materia clima-energia.
Le conclusioni del Consiglio europeo del 2014 indicano gli obiettivi 2030 sulla cui base la Commissione ha elaborato le successive proposte normative. In materia di gas serra, rinnovabili e efficienza, gli obiettivi al 2030 sono:
- riduzione vincolante delle emissioni di gas serra almeno del 40% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 (obiettivo UE) che è ripartito tra settori ETS (43%) e non ETS (30%)
- quota dei consumi energetici coperta da rinnovabili pari almeno al 27% (obiettivo UE)
- miglioramento dell’efficienza energetica almeno del 27% (obiettivo UE indicativo)