A 25 anni dalla strage di Capaci, il GSE ha ospitato cento studenti delle classi medie e superiori del casertano che hanno partecipato al concorso RiciClick organizzato da Agrorinasce, la Società consortile fondata da 6 Comuni della Provincia di Caserta, che si occupa del recupero a uso pubblico e sociale dei beni confiscati alla camorra.
All’incontro, che arriva dopo un ciclo di 9 giornate di lezioni che il GSE ha tenuto nelle scuole del casertano, hanno partecipato Franco La Torre, figlio del parlamentare ambientalista Pio La Torre ucciso dalla mafia e Augusto Di Meo, fotografo e testimone di giustizia dell’omicidio di Don Peppe Diana.
“Lo sviluppo sostenibile è un tassello indispensabile del mosaico della vivibilità. La legalità è un altro, di evidente maggior dimensione”, ha detto il Presidente del GSE, Francesco Sperandini, spiegando come “del mosaico fanno parte l’agricoltura di Agrorinasce, la qualità del cibo, l’inclusione, il rispetto dell’ambiente, la cura del territorio. È il modo per comprendere che i costi che oggi affrontiamo per la sostenibilità”, ha poi concluso Sperandini, “possono produrre i propri benefici già nelle generazioni attuali, oltre che in quelle future a cui il GSE dà voce”.
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